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Glossapedia

Qualche settimana fa abbiamo pubblicato in questo blog un post sugli strumenti professionali usati dai traduttori.

A questo proposito, vi segnaliamo il sito glossapedia.com, una banca dati online che raccoglie e mette a disposizione glossari e raccolte terminologiche.

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La scarsa propensione dei traduttori a rendersi simpatici

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– È pronto per ordinare, signore?

– Ancora un momento, per favore.

[un’ora dopo]

– Posso prendere l’ordine adesso?

– Bhe, vede… sono riuscito a revisionare piuttosto bene il menù, ma questi errori ortografici e questi refusi mi hanno fatto passare la fame, quindi prendo solo una tazza di caffè, grazie!”

Immagine: translatorfun.com

Traduttori e project manager – amore a primo progetto

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– Buongiorno. Come sta? Ha tempo per un progetto?

– Grazie dell’interessamento. Sto davvero bene. Ho appena comprato un nuovo dizionario turco-georgiano davvero fantastico e ho già scritto all’editore per segnalargli un errore di stampa a pagina 834 e…

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– Ho davvero un ottimo rapporto con questa project manager. Mi ha anche dedicato un nickname personalizzato, “fornitore 273862”.

– Sono così felice che tu sia un traduttore freelance. Non devo mai essere gelosa.

Immagine: MOX’S BLOG

Un traduttore a una festa

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  • Lo sapevate che “dreamt” è l’unica parola inglese che finisce con le lettere “mt”? O che le parole “abstemious”, “facetious” e “arsenious” contengono le cinque vocali nell’ordine esatto? Non è fantastico?
  • Ma è un po’ strano questo tipo che fa il traduttore?

L’esaltazione di un traduttore per questioni di cui non importa niente a nessuno!

A quanti traduttori o aspiranti traduttori è capitato di parlare con amici o parenti di sensazionali scoperte linguistiche con l’entusiasmo di un bambino che vede per la prima volta le bolle di sapone, ma ricevere costanti delusioni sentendosi esseri estranei a questo mondo e incompresi da tutti?

Immagine: translatorfun.com

Trados – la bestia nera/il migliore amico dei traduttori

Abbiamo detto che ogni traduttore che si rispetti si affida a un CAT Tool per il proprio lavoro, per motivi di tempo, comodità, ecc.

A partire dagli anni ’90 diverse aziende si sono impegnate per offrire un software di traduzione sempre più aggiornato e in linea con le tecnologie attuali. Tra questi, nell’ultimo decennio, ne è spiccato uno in particolare: SDL Trados. Al momento i traduttori hanno un rapporto di amore/odio con Trados per due motivi:

1. è il CAT Tool in circolazione più avanzato dal punto di vista delle possibilità di personalizzazione, divisione del lavoro e resa del testo tradotto

2. è maledettamente difficile da usare!

Per questo spesso quando un traduttore sente pronunciare la parola “Trados” un brivido di paura gli percorre la schiena. Perché ormai non si può sfuggire al suo immenso potere! Le agenzie ne vanno matte (come dar loro torto?) e nell’ambiente dire di saperlo usare fa sicuramente un certo effetto. Sappiate che esistono addirittura dei CORSI, con relative certificazioni (il peggiore incubo di uno studente di un corso di laurea in traduzione), che permettono di imparare a utilizzarlo. Non è ancora chiaro se i produttori abbiano deciso appositamente di renderlo complicato, fatto sta che anche i traduttori più esperti necessitano di un lungo “addestramento” prima di poterlo sfruttare con successo.

Parliamoci chiaro, è una figata! Le funzionalità sono immense e se si lavora su progetti di grandi dimensioni può essere veramente una manna dal cielo. Vediamo ora nel dettaglio come si presenta Trados.

Trados

Questo è l’Editor, la schermata tipo che appare quando carichiamo in Trados un file (.doc, .ppt, ecc.) e iniziamo a tradurlo. Nel riquadro in basso troviamo una colonna col testo di partenza (in questo caso in tedesco) e una seconda colonna, dove inseriremo a mano a mano la traduzione (in questo caso in inglese). Nella barra in alto ci sono tutte le impostazioni di personalizzazione o modifica del testo. Sotto la barra troviamo due caselle FONDAMENTALI che fanno di Trados uno strumento estremamente utile. A sinistra il riquadro della memoria di traduzione e a destra quello del termbase.

Come funzionano?

Nella memoria di traduzione ci sono tutti i segmenti (frasi, porzioni di testo) che abbiamo tradotto per altri lavori. Se nel testo che stiamo traducendo troviamo una frase simile (o uguale) a quella già salvata nella memoria, il software la riconosce e ci mostra in quel riquadro la traduzione che abbiamo usato in precedenza. Comodo, vero? Ovviamente non sempre le frasi coincidono al 100%, infatti il software segnala la percentuale di “somiglianza” con il segmento nella memoria. Ma credetemi, aiuta a risparmiare una miriade di tempo!

Nel termbase, invece, si trovano tutti i singoli termini, con relative traduzioni (p.es. “mobile phone” -> “telefono cellulare”), che abbiamo salvato personalmente in modo da avere un corrispondente definitivo e sempre a portata di mano. Immaginate la comodità di non dover cercare ogni volta il significato di una parola che non ricordiamo! Per di più, possiamo inserire i termini direttamente nel termbase “on the fly”, cioè mentre stiamo traducendo il testo.

Una funzione molto interessante di Trados (come di molti altri CAT Tool) è che i risultati della memoria e del termbase possono essere inseriti automaticamente nel testo durante la digitazione (come si può vedere nell’immagine sopra) e questo velocizza ancora di più il lavoro. Se un segmento viene trovato nella memoria, si può impostare che il software lo inserisca in automatico nella colonna del testo tradotto, cosicché il traduttore dovrà solo modificarlo (se necessario) o potrà passare direttamente al segmento successivo.

Ovviamente le memorie di traduzione e i termbase devono essere caricati dal traduttore all’interno del software prima di iniziare a tradurre e ci vuole parecchio tempo per accumulare sufficienti segmenti e termini che potrebbero poi essere utili per altre traduzioni. A lungo andare, però, il software diventerà il nostro migliore alleato. Parola di traduttore!

Cosa sono i CAT tools?

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I CAT tools sono strumenti informatici che aiutano il traduttore durante il suo lavoro. CAT infatti sta per Computer-Aided Translation e infatti sono detti anche “strumenti di traduzione assistita”, proprio perché “assistono” il traduttore.

Ma in che cosa ha bisogno di essere assistito un traduttore? Forse in molti penserete che la maggior parte dei traduttori svolge la sua professione “all’antica”, con il testo da tradurre (magari di due o massimo tre pagine) davanti agli occhi e una pila di dizionari consunti da sfogliare (quando ovviamente non conosce già tutte le parole, dato che è un dizionario vivente: Tu che sei un traduttore… mi traduci *parola* in *lingua*?).

Invece, il traduttore ha bisogno di un aiuto dalla tecnologia e questa è diventata ormai un elemento fondamentale per il suo lavoro.

Gli strumenti di traduzione assistita forniscono un prezioso aiuto per quanto riguarda i glossari e le memorie di traduzione.

  1. Un traduttore può dover tradurre un testo di un volume considerevole e all’interno di esso possono esserci termini specifici che a) molto spesso non si trovano nei comuni dizionari, ma solamente attraverso un’attività di ricerca più o meno approfondita, e b) devono essere tradotti sempre nello stesso modo per garantire chiarezza e precisione. Occorre quindi avere a disposizione un glossario con i termini di un dato argomento più o meno generale (es. glossario finanziario, informatico, farmaceutico, ecc.) o di quelli specifici di un “unico” testo che si sta traducendo (es. in un libro di narrativa possono essere particolari nomi/identificazioni dei personaggi, dei luoghi, ecc.). I CAT tools permettono di creare o inserire glossari di modo che quando si incontra un termine presente nel glossario, questo viene segnalato e il traduttore ha la “soluzione” a portata di mano.
  2. Memorie di traduzione. È possibile che in un testo o in più testi ricorrano frasi o espressioni simili, molto simili o persino identiche. La memoria di traduzione è quella che si crea nel CAT tool man mano che si traduce. Il programma memorizza tutte le traduzioni che vengono confermate, di modo che se in futuro il traduttore si troverà a dover tradurre qualcosa di simile o uguale, avrà già a disposizione le traduzioni precedenti, sia per “copiarle” sia per riprenderle per avere degli spunti. Capita spesso di trovarsi davanti a una frase particolarmente difficile e dire: “Io questa l’avevo già tradotta, ma non mi ricordo come!”. Le memorie di traduzione risparmiano al traduttore la fatica di andare a spulciare vecchi lavori in cerca di quell’unica frase.

translation_editor

Ecco una tipica schermata di un programma di traduzione assistita (in questo caso MemoQ). Si possono vedere la colonna del testo originale e quella della traduzione e, a lato i risultati trovati nella memoria di traduzione e quelli del glossario.

“Manifesti” errori di traduzione

ManifestoExpo

Nei giorni scorsi un manifesto per Expo 2015 è diventato virale sul web per la sua traduzione imbarazzante: l’italiano “Acquista il tuo biglietto” è diventato “But (Ma) your ticket” invece di “Buy (Acquista) your ticket”.

Si tratta di una svista, perché nemmeno la traduzione automatica avrebbe fatto un errore simile. Eppure, per quanto sia difficile immaginare che nessuno se ne sia accorto prima di mandarlo in stampa, sciatterie simili a questa sono sparse in tutta Italia.

Di seguito ecco una galleria degli errori:

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Questo cartello campeggia all’ingresso della metropolitana della stazione centrale di Milano. In questo caso è evidente che l’Azienda Trasporti Milanese ha affidato la traduzione a qualcuno che non sa che “luggage” è un sostantivo uncountable, e quindi non ha il plurale.

Fonte: blog.terminologiaetc.it

Services_stazione di bologna

Questa indicazione è apparsa nella stazione di Bologna. Un turista inglese si chiederà che tipo di “servizi” gli verranno offerti nei bagni…

Fonte: blog.terminologiaetc.it

UndergrAund

La sciatteria colpisce pure Roma, città che accoglie ogni giorno milioni di turisti. Poche settimane fa l’utente twitter @giuseppinapicci ha pubblicato questa fotografia scattata alla stazione di Termini. “Undergraund” è scritto così come si pronuncia e non secondo il suo spelling corretto: “Underground”.

Fonte: leggo.it

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Mal comune, mezzo gaudio: a quanto pare noi Italiani non siamo gli unici. Una delle traduzioni più comiche è comparsa in Galles: questo cartello, che in inglese indica il divieto di transito per i veicoli pesanti, in gallese dice “Non sono in ufficio al momento. Inviate il lavoro da tradurre”.

Fonte: news.bbc.co.uk

Ci sarebbe da domandarsi perché per traduzioni così in vista non ci si rivolga a dei professionisti, e soprattutto perché nessuno si preoccupi di fare una revisione prima di mandarle in stampa…

Non siamo dizionari!

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– Cosa significa questa parola?

– Non saprei, cercala nel dizionario.

– Non capisco cosa hai studiato a fare traduzione…

– Eh, già. Ci insegnano a diventare dizionari viventi. Dalla lettera A alla C è stata dura, poi però quando abbiamo fatto dalla L alla N il corso è diventato molto più facile. Ero troppo felice quando abbiamo fatto dalla X alla Z.

– Noto del sarcasmo nella tua voce…

– Tu dici?!

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