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Cosa sono i CAT tools?

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I CAT tools sono strumenti informatici che aiutano il traduttore durante il suo lavoro. CAT infatti sta per Computer-Aided Translation e infatti sono detti anche “strumenti di traduzione assistita”, proprio perché “assistono” il traduttore.

Ma in che cosa ha bisogno di essere assistito un traduttore? Forse in molti penserete che la maggior parte dei traduttori svolge la sua professione “all’antica”, con il testo da tradurre (magari di due o massimo tre pagine) davanti agli occhi e una pila di dizionari consunti da sfogliare (quando ovviamente non conosce già tutte le parole, dato che è un dizionario vivente: Tu che sei un traduttore… mi traduci *parola* in *lingua*?).

Invece, il traduttore ha bisogno di un aiuto dalla tecnologia e questa è diventata ormai un elemento fondamentale per il suo lavoro.

Gli strumenti di traduzione assistita forniscono un prezioso aiuto per quanto riguarda i glossari e le memorie di traduzione.

  1. Un traduttore può dover tradurre un testo di un volume considerevole e all’interno di esso possono esserci termini specifici che a) molto spesso non si trovano nei comuni dizionari, ma solamente attraverso un’attività di ricerca più o meno approfondita, e b) devono essere tradotti sempre nello stesso modo per garantire chiarezza e precisione. Occorre quindi avere a disposizione un glossario con i termini di un dato argomento più o meno generale (es. glossario finanziario, informatico, farmaceutico, ecc.) o di quelli specifici di un “unico” testo che si sta traducendo (es. in un libro di narrativa possono essere particolari nomi/identificazioni dei personaggi, dei luoghi, ecc.). I CAT tools permettono di creare o inserire glossari di modo che quando si incontra un termine presente nel glossario, questo viene segnalato e il traduttore ha la “soluzione” a portata di mano.
  2. Memorie di traduzione. È possibile che in un testo o in più testi ricorrano frasi o espressioni simili, molto simili o persino identiche. La memoria di traduzione è quella che si crea nel CAT tool man mano che si traduce. Il programma memorizza tutte le traduzioni che vengono confermate, di modo che se in futuro il traduttore si troverà a dover tradurre qualcosa di simile o uguale, avrà già a disposizione le traduzioni precedenti, sia per “copiarle” sia per riprenderle per avere degli spunti. Capita spesso di trovarsi davanti a una frase particolarmente difficile e dire: “Io questa l’avevo già tradotta, ma non mi ricordo come!”. Le memorie di traduzione risparmiano al traduttore la fatica di andare a spulciare vecchi lavori in cerca di quell’unica frase.

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Ecco una tipica schermata di un programma di traduzione assistita (in questo caso MemoQ). Si possono vedere la colonna del testo originale e quella della traduzione e, a lato i risultati trovati nella memoria di traduzione e quelli del glossario.